Fin dall'antichità questi tessuti preziosi sono stati la componente ornamentale mobile prediletta di re e nobili di tutta Europa. Di dimensioni gigantesche, veri e propri affreschi, erano l'espressione della ricchezza e del prestigio dei committenti . La maggior parte degli arazzi delle antiche collezioni era realizzata da artisti fiamminghi su disegno di maestri come Mantegna, Raffaello e Giulio Romano , e proponeva scene campestri, bibliche e profane.
A Mantova sono permanentemente esposti diciotto arazzi commissionati dai Gonzaga che completano il percorso di mostra: i nove arazzi degli Atti degli Apostoli , copie della serie della Cappella Sistina eseguiti su cartoni di Raffaello, oggi custoditi in Palazzo Ducale ; i tre Millefiori forse di Isabella d'Este e sei episodi della Vita di Cristo , donati al Duomo dal vescovo Francesco Gonzaga nel 1599, oggi nel Museo Diocesano della città.
MEDIA
La mostra
“SI RITIRORNO TUTTI INSIEME
IN ALCUNE CAMERE TAPPEZZATE
DI FINISSIMI ET BELLISSIMI DRAPPI D'ORO, D'ARGENTO ET DI SETA DI PIÙ COLORI, MAESTREVOLMENTE CONTESTI,
NE I QUALI TANTI DIVERSI ANIMALI, ALBERI, FRUTTI ET FIORI AL VERO CONFORMI DENTRO VI SI SCORGEANO,
CHE'L GRAN PARASIO
ET L'INGEGNOSO FIDIA,
L'UNO IN TELA ET L'ALTRO IN MARMO
A GRAN PENA GLI HAVREBBE POTUTI
PIÙ ALLA MAESTRA NATURA
VERISIMILI DIMOSTRARE.”
Descrizione della residenza episcopale del cardinale Ercole Gonzaga a Mantova. Da una lettera di un testimone delle nozze tra Francesco III, figlio del duca Federico II, e Caterina d'Austria (1549).
Fin dall'antichità i tessuti preziosi sono stati la componente ornamentale mobile prediletta di re e nobili di tutta Europa e dalla metà del Trecento gli arazzi ne hanno rappresentato la parte primaria. Quei tessuti di dimensioni gigantesche, veri e propri affreschi mobili, facili da trasportare da una residenza all'altra, da appendere e staccare, non si limitavano alla funzione di difendere dal freddo ma dovevano anche costituire uno sfondo variopinto e conforme ai desideri dei committenti e ne manifestavano la ricchezza e il prestigio. La maggior parte degli arazzi delle antiche collezioni era realizzata da artisti fiamminghi e proponeva scene campestri, ma ne esistevano anche altri con intessute storie complesse e considerate sia dei modelli, sia suggerimenti autocelebrativi dei loro proprietari: per un cardinale venivano ad esempio commissionate storie di eroi biblici, come Davide o Saul o Mosé, o di personaggi cristiani dagli Atti degli apostoli, oppure per un uomo d'armi storie profane, come quelle di Enea o di Alessandro o le Fatiche di Ercole .
La mostra Gli arazzi dei Gonzaga nel Rinascimento. Da Mantegna a Raffaello e Giulio Romano , curata da Guy Delmarcel in collaborazione con Nello Forti Grazzini, Stefano L'Occaso e Lucia Meoni, presenta una selezione degli arazzi più belli appartenuti ai Gonzaga e realizzati durante il Rinascimento. I signori di Mantova acquistarono arazzi fin dal Quattrocento, seguendo l'esempio delle altre grandi famiglie italiane, come gli Estensi a Ferrara o i Farnese a Parma. Ma fu soprattutto nel Cinquecento che gli acquisti di arazzi conobbero un forte incremento per via dell'interesse nutrito verso questa particolare arte dai tre figli di Francesco II Gonzaga (1466-1519), quarto marchese di Mantova, e di Isabella d'Este (1474-1539): Federico II (1500-1540), primo duca e committente di Palazzo Te; Ercole (1505-1563), cardinale e legato pontificio al Concilio di Trento, e Ferrante (1507-1557), comandante in capo delle truppe imperiali, poi governatore di Milano e fondatore del ramo di Guastalla. Le loro collezioni ebbero dimensioni imponenti. L'inventario di Federico dopo la sua morte, avvenuta nel 1541, riporta 315 pezzi, purtroppo senza molti dettagli relativamente ai soggetti. Quello dei signori di Guastalla, eredi di Ferrante, redatto nel 1590, comprende 27 serie per un totale di 172 arazzi; infine quello dei duchi di Mantova, stilato nel 1614, ne segnala 57 per un totale di 386 pezzi. Molti di questi nei secoli seguenti andarono incontro a distruzione, o furono consunti dall'uso, molti vennero acquisti da altri nobili italiani. Tanto è vero che quando nel 1749 il ramo dei Gonzaga di Guastalla si estinse, gli arazzi sopravvissuti erano solo 58.
La raccolta di arazzi giunta fino a noi non è che una piccola parte dei tesori dei tre figli di Isabella d'Este: un arazzo che fu del duca Federico II, ventuno di Ercole e trenta di Ferrante, per un totale di cinquantadue opere. Una buona parte è oggi esposta in mostra a Palazzo Te, insieme ad alcuni lavori dell'inizio e della fine del Cinquecento. Lo studio sistematico dell'arazzeria gonzaghesca è cominciato nel 1977. I Musei Reali di Arte e Storia di Bruxelles acquisiscono un grande arazzo, recante l'iscrizione Fructus Belli . Guy Delmarcel ne ricostruisce la pertinenza alle collezioni di Ferrante Gonzaga e scopre poi il resto del ciclo in Inghilterra e in Francia. A Mantova sono attualmente presenti diciotto arazzi commissionati dai Gonzaga: i nove arazzi degli Atti degli Apostoli , copie della serie della Cappella Sistina eseguiti su cartoni di Raffaello, acquistati dal cardinale Ercole Gonzaga e poi donati alla basilica palatina di Santa Barbara, oggi custoditi presso il Palazzo Ducale; i tre Millefiori forse di Isabella d'Este e sei episodi della Vita di Cristo , donati al Duomo dal vescovo Francesco Gonzaga nel 1599, oggi nel Museo Diocesano. Ma la maggior parte della collezione, composta da cinquantadue pezzi, è custodita in altri musei italiani e stranieri. La mostra presenta trentaquattro arazzi tra cui alcuni eccezionali capolavori come la famosa Annunciazione di Chicago (1470-71 circa), uno dei più antichi arazzi di gusto rinascimentale sopravvissuto al mondo, che rievoca la Camera degli Sposi di Andrea Mantegna a Palazzo Ducale, tessuto per Ludovico II e utilizzato come ornamento del pulpito della Cattedrale di Mantova.
Sono altrettanto affascinati alcuni esemplari che raffigurano i Giochi di Putti : un ciclo completo della Fondazione Progetto Marzotto di Trissino, un arazzo conservato presso la Galleria Raffaele Verolino di Modena, e un esemplare oggi al Gulbenkian Museum di Lisbona; tre arazzi della celebre serie Fructus Belli, provenienti da Bruxelles e Ecouen; otto arazzi con la Vita di Mosé, di cui quattro provenienti dal Centre des Monuments Nationaux di Châteaudun in Francia, e quattro dal Museo del Duomo di Milano. Inoltre sono in mostra il magnifico arazzo della Storia di Giasone , con le armi di Alfonso I Gonzaga di Novellara, tessuto a Firenze nella Arazzeria Medicea, fondata dai fiamminghi Rost e Karcher; e una serie, quasi sconosciuta, di quattro arazzi del ciclo Cefalo e Procri restaurati per la mostra e provenienti dai Musei Vaticani e da Ecouen. Il percorso espositivo presenta poi l' Incontro di Enea e Didone dalle Civiche Raccolte del Castello Sforzesco, Venere appare ad Enea dal Patrimonio Nacional (Madrid) e quattro splendidi esemplari dalla Vita di Alessandro Magno da Monselice. L'unico esemplare che non fa parte della collezione Gonzaga è La pesca miracolosa da Raffaello e bottega, il cui cartone originale è stato eseguito dal maestro tra il 1514 e il 1516, mentre l'arazzo, insieme agli altri nove della serie, è stato tessuto nella Bottega di Pieter van Aelst di Bruxelles tra il 1516 e il 1519/21. L'opera, proveniente dai Musei Pontifici, era destinata alla decorazione della Cappella Sistina.
Sezione Museo Diocesano Francesco Gonzaga
Gli arazzi del Museo Diocesano Francesco Gonzaga
Il percorso espositivo allestito a Palazzo Te si completa con la sezione al Museo Diocesano Francesco Gonzaga, dove è collocato permanentemente un corpus di sei arazzi di soggetto religioso commissionati dal vescovo Francesco Gonzaga.
Una serie di quattro panni raffigura scene della vita di Gesù Cristo tratte dal Nuovo Testamento e dagli Atti degli Apostoli: La Trasfigurazione, L'Incredulità di san Tommaso, L'Ascensione di Cristo, La Pentecoste. Recenti scoperte hanno permesso di assegnare la loro invenzione a Henri Lerambert, pittore di corte di Enrico IV proprio negli anni in cui il vescovo Francesco risiede a Parigi in qualità di nunzio apostolico ( 1596-1598 ). I disegni preparatori, in prestito per la mostra dalla Bibliothèque nationale di Parigi, sono stati realizzati per un parato oggi perduto e originariamente destinato alla chiesa di Saint-Merry.
Completano il corredo due tessuti di formato verticale, nei quali sono rappresentati santi legati alla devozione del vescovo e della sua diocesi; i sei tessuti mantovani sono probabilmente realizzati nel laboratorio di Girard Laurent o di Maurice Dubout, tra i principali arazzieri attivi alla fine del Cinquecento. Infatti, durante il suo soggiorno a Parigi, il vescovo ordina una serie di arazzi da donare al duomo di Mantova. Il 18 marzo 1599 la serie viene ufficialmente dedicata alla cattedrale e collocata nel presbiterio, da dove in seguito è spostata sui pilastri della cupola e, dopo lunghe vicissitudini, giunge in anni recenti al Museo Diocesano.
Sede
Piazza Virgiliana 55
46100 Mantova
Informazioni e prenotazioni
www.museodiocesanomantova.it
T +39 0376 320602
Orari
Lunedì: 15-17.30 / martedì-domenica: 9.30-12; 15-17.30
Modalità di visita
Il biglietto della mostra Gli Arazzi dei Gonzaga nel Rinascimento consente la visita gratuita della sezione espositiva allestita al Museo Diocesano Francesco Gonzaga e degli altri spazi museali
Biglietti
(per chi non possiede il biglietto della mostra)
Intero: € 6,00
Ridotto: € 4,00
(maggiori di 65 anni, gruppi min. 15 persone, soci TouringClub)
Gratuito
minori di 11 anni
Sezione Museo di Palazzo Ducale
Gli arazzi di Palazzo Ducale
Oltre alle Storie di Cristo e dei Santi mantovani custodite al Museo Diocesano Francesco Gonzaga, solo altri nove arazzi provenienti dalle collezioni Gonzaga si trovano ancora oggi a Mantova: la serie Atti degli Apostoli esposta a Palazzo Ducale.
Di questo ciclo, il cardinale Ercole Gonzaga fa esplicita menzione nella seconda versione del suo testamento (1557) come un legato per il Duomo di Mantova. Nel terzo e ultimo testamento (1563) questi arazzi vengono destinati invece alla basilica palatina dedicata a Santa Barbara. Si ipotizza che il cardinale abbia acquistato una serie già tessuta presso un laboratorio di arazzieri brussellesi – analoga a quella oggi conservata a Madrid – e che vi abbia quindi fatto aggiungere le sue armi araldiche.
Questi due cicli costituiscono le più antiche repliche superstiti della serie di arazzi della Scuola Vecchia disegnati da Raffaello. I cartoni originali sono eseguiti dal maestro tra il 1514 e il 1516, e la prima serie di arazzi è tessuta nella bottega di Pieter van Aelst tra il 1516 e il 1519/1521, mentre il paramento acquistato da Ercole è realizzato successivamente, forse nel quinto decennio del secolo. La serie originale degli Atti risulta eseguita per la Cappella Sistina, dove venivano eletti i papi. L'acquisto di una replica degli arazzi palesa le aspirazioni del cardinale Gonzaga alla massima carica ecclesiastica.
Sede
Museo di Palazzo Ducale
Piazza Sordello 40
46100 Mantova
Informazioni
www.mantovaducale.beniculturali.it
T +39 0376 352100 (Museo)
T +39 0376 224832 (Biglietteria)
Prenotazioni
T +39 041 2411897
Diritto di prenotazione
singoli € 1,00
gruppi scolastici € 10,00
gruppi € 20,00
Orari
Da martedì a domenica
ore 8.15 - 19.15
Modalità di visita
1) Visita libera.
I visitatori possono accedere liberamente nel percorso museale dove sono presenti pannelli con testi informativi sugli ambienti sulle opere in italiano e in inglese.
2) Visita con audioguida.
Il costo dell'audioguida è di € 4,00 (singola), disponibile in quattro lingue (italiano, inglese, tedesco, francese).
Biglietti
Intero: € 6,50
Ridotto: € 3,25
Gratuito:
- cittadini dell'Unione Europea (compresi quelli provenienti da paesi di nuova adesione) minori di 18 anni e maggiori di 65 anni
- studenti universitari materie storico-artistiche, archeologiche, architettoniche e studenti di accademie di belle arti (necessario presentare un documento che certifichi l'iscrizione all'anno accademico in corso)
- studenti delle scuole secondarie di secondo grado in possesso della Carta dello Studente;
- gruppi di scuole italiane di ogni ordine e grado statali e non statali previa prenotazione;
- docenti e accompagnatori di gruppi di studenti;
- guide turistiche;
- membri dell'ICOM;
- giornalisti in possesso di tessera;
- insegnanti di materie storico-artistiche;
- dipendenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Informazioni
Sedi
Palazzo Te, Viale Te 13, 46100 Mantova
Museo Diocesano Francesco Gonzaga, Piazza Virgiliana 55, 46100 Mantova
Museo di Palazzo Ducale*, Piazza Sordello 40, 46100 Mantova
Date
14 marzo - 27 giugno 2010
Informazioni
www.centropalazzote.it
Prenotazioni
www.centropalazzote.it
199 199 111 dal lunedì al venerdì ore 9 – 18
Diritto di prenotazione:
Tariffa ordinaria: 1,50 Euro
Tariffa per studenti: 0,50 Euro
Orari
Palazzo Te
lunedì: 13-18, martedì-domenica: 9-18 (chiusura biglietteria 17.30)
Museo Diocesano Francesco Gonzaga
lunedì: 15-17.30, martedì-domenica: 9.30-12; 15-17.30
Museo di Palazzo Ducale
martedì-domenica: 8.15-19.15
Modalità di visita
La visita della mostra è regolamentata da un sistema di fasce orarie con ingressi programmati. La prenotazione è obbligatoria per i gruppi e consigliata per i singoli.
Il biglietto di ingresso consente la visita gratuita del Museo della Città di Palazzo San Sebastiano (Largo XXIV Maggio 12, Mantova).
Biglietti
Cumulativo 3 sedi (Palazzo Te, Museo di Palazzo Ducale, Museo Diocesano Francesco
Gonzaga - solo visitatori singoli): 13 Euro
Mostra e Palazzo Te (con ingresso gratuito al Museo Diocesano Francesco Gonzaga):
intero: 10 Euro
ridotto: 8 Euro
gruppi di minimo 20 persone, maggiori di 60 anni, possessori Mantova-Verona Card, possessori di CardBresciaMusei, soci Touring Club Italiano, soci FAI, soci COOP,
altre categorie convenzionate
ridotto: 2,50 Euro
visitatori tra i 12 e i 18 anni, studenti universitari e disabili
gratuito
minori di 11 anni, un accompagnatore per gruppo, due accompagnatori per scolaresca, accompagnatori di disabili che presentino necessità, giornalisti, forze dell’ordine, possessori tessera ICOM
* Museo di Palazzo Ducale
intero: 6,50 Euro
ridotto: 3,25 Euro
Progetto didattico
Comune di Mantova - Settore attività culturali: Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani: + 39 338 8284909 +39 346 0450953
Visite serali riservate ed eventi in mostra
Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te: + 39 0376 369198
Prenotazioni on line
Colophon
Mostra a cura di
Guy Delmarcel, Università di Lovanio (Belgio)
con
Nello Forti Grazzini
Stefano L'Occaso
Lucia Meoni
Coordinamento organizzativo
Centro Internazionale d'Arte e di Cultura
di Palazzo Te
con
Museo Civico di Palazzo Te
Museo Diocesano Francesco Gonzaga
Progetto espositivo
Roberto Soggia
con
COPRAT Soc. Coop.
Video
Guido Bazzotti
Yvan Maes De Wit & team
Campagna di comunicazione e Progetto grafico della mostra
Fachiro Strategic Design
Catalogo
Skira
Ufficio stampa
Lucia Crespi
Comitato d'onore
Giulia Benati , Direttore Museo del Duomo di Milano
Roberto Brunelli , Direttore Museo Diocesano Francesco Gonzaga di Mantova
Ferdinando Businaro , Presidente Società Rocca di Monselice Srl (Monselice)
Anne Cahen-Delhaye , Direttore generale Musèes Royaux d'Art et d'Histoire di
ruxelles
Gian Luigi Carrucciu , Dirigente Regionale, Direzione Demanio, Patrimonio e Sedi (Venezia)
Dominique Cordellier , Conservatore capo Dipartimento disegni, Musèe du Louvre
François Cornet d'Elzius, Console generale del Belgio
Thierry Crèpin-Leblond , Direttore del Musée National de la Renaissance, Castello di Ecouen
Jim Cuno , Direttore The Art Institute of Chicago
Ingrid De Meûter , Conservatore Sezione Arti tessili Musèes Royaux d'Art et d'Histoire di Bruxelles
Anna Maria de Strobel , Curatore Collezione Arazzi Musei Vaticani
Marzia Faietti, Direttrice Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi (Firenze)
Walter Geerts , Direttore Accademia Belgica, (Roma)
Elena Ghidini , Ufficio Cultura Comune di Novellara
Concha Herrero Carretero , Conservatore Patrimonio Nacional (Madrid)
Isabelle Lemesle , Presidente Centre des Monuments Nationaux (Parigi)
Fabrizio Magani , Soprintendente per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Mantova Brescia e Cremona
Giancarlo Manzoli , Responsabile Beni Culturali Curia di Mantova
Giannino Marzotto , Fondazione Progetto Marzotto, Trissino (Vicenza)
Christopher Monkhouse , Curatore Dipartimento Arti decorative The Art Institute of Chicago
Antonio Paolucci , Direttore Musei Vaticani
Maria Fernanda Passos Leite , Conservatore Capo Musée Calouste Gilbenkian (Lisbona)
D. Yago Pico de Coaña , Presidente Patrimonio Nacional (Madrid)
Claudio Salsi , Direttore Civico Museo d'Arte applicata e incisioni, Castello Sforzesco (Milano)
Francesca Tasso , Conservatore Responsabile Raccolte Artistiche, Castello Sforzesco (Milano)
Christa C. Thurman , Curatore Emerito Dipartimento Arti tessili The Art Institute of Chicago
Filippo Trevisani
Carel van Tuyll van Serooskerken , Direttore Dipartimento disegni, Musèe du Louvre
Raffaele Verolino (Modena)
CENTRO INTERNAZIONALE D'ARTE E DI CULTURA DI PALAZZO TE
Soci fondatori
Comune di Mantova
Banca Agricola Mantovana
Soci promotori
Provincia di Mantova
Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Mantova
IES
Skira editore
TEA
Verona 83
Ansauto
Fashion District Mantova Outlet
Soci sostenitori
Alvise di Canossa
Prima Services
Presidente
Enrico Voceri
Consiglio direttivo
Riccardo Arvati
Ugo Bazzotti
Fiorenza Brioni
Paolo Gianolio
Graziano Mangoni
Roberto Pedrazzoli
Comitato scientifico
Presidente
Salvatore Settis , Scuola Normale Superiore di Pisa
Membri
Giovanni Agosti , Università Statale di Milano
Stefano Baia Curioni , Università Bocconi di Milano
Ugo Bazzotti , Accademia Nazionale Virgiliana
Gabriella Belli , Mart di Rovereto
Stefano Benetti , Museo Civico di Palazzo Te e Museo Civico della Città Palazzo San Sebastiano
Bruce Boucher , University of Virginia Museum of Art
Horst Bredekamp , Humboldt-Universitat di Berlino
Roberto Brunelli, Museo Diocesano Francesco Gonzaga
Howard Burns , Scuola Normale di Pisa
Arturo Calzona , Centro Leon Battista Alberti
Marzia Faietti , Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi, Firenze
Sylvia Ferino , Kunsthistorisches Museum di Vienna
Daniela Ferrari , Archivio di Stato di Mantova
Cesare Guerra, Sistema biblioteche civiche mantovane
Henri Loyrette , Musèe du Louvre Parigi
Annamaria Mortari , Archivio Storico Comunale di Mantova
Alessandro Nova , Kunsthistorisches Institut (Max-Planck) di Firenze
Giovanni Pasetti , Mantova Capitale Europea dello Spettacolo
Filippo Trevisani
Enrico Voceri , Centro Internazionale d'Arte e di Cultura di Palazzo Te
Collegio sindacale
Dante Lanfredi
Gino Bardini
Roberto Lombardelli
Consulenza fiscale e amministrativa
Carlo Alberini
Marco Voceri
Staff
Responsabile tecnico addetto alla sicurezza
Pierpaolo Consoli
Ufficio stampa
Federica Leoni
Amministrazione
Stefano Ongari
Responsabile organizzativa
Daniela Sogliani
Assistente di progetto
Francesca Vischi
numero visitatori 79.460